benvenuta, vale

io non credo che si possa fare il mio mestiere in un ufficio di soli uomini. ma attenzione, neanche di sole donne. e ne conosco sia del primo, sia del secondo tipo: posti desolati che raccontano fondamentalmente sempre la stessa storia, ancora e ancora, che si tratti di scarpe o di consulenza finanziaria. la diversità, in un settore come la comunicazione, è indispensabile a rappresentare la varietà del pubblico in primis, ma richiede anche comunione di stimoli sul piano creativo. cercando negli ultimi due anni una persona con la quale collaborare nel nostro piccolo ufficio, difficilmente avrei potuto pensare a un uomo, e infatti poi la scelta è ricaduta su valentina, che oggi è entrata in organico, sul piano formale come operativo, in qualità di project manager, a rimettere ordine nel gran casino di flussi che negli ultimi nove mesi ho avuto il dispiacere di arrangiare.

fuori di ogni luogo comune, valentina è chiaramente la professionista più idonea a ricoprire questo ruolo per le più svariate ragioni che deviano dal suo essere donna, ma è proprio il suo essere donna a garantirmi un equilibrio creativo e strategico nell’affrontare qualsiasi genere di brief, aprendomi punti di vista inediti che da solo mai potrei considerare.

proprio il suo ingresso in organico, mi ha riportato alla mente questa mattina una vignetta che tempo fa avevo trovato sul new yorker e che avevo trovato estremamente rappresentativa dell’urgenza di diversificare i team interni alle agenzie di comunicazione.

e come spesso accade con le caricature del new yorker, sul momento colpiscono per la loro semplicità e strappano un sorriso; qualche attimo più tardi ti instillano un pensiero che ti toglierà il sonno.

benvenuta, vale. daje tutta.

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