avete più paura voi

“tenete più paura voi,” sussurra. una nobil donna, non lontano, domanda al suo valletto cosa abbia detto l’imputato, ma il valletto non ha capito.

”tenete più paura voi,” ripete l’eretico fissando la giuria, mentre viene letta la sua condanna a morte.
questa volta qualcuno ha capito: “ha detto - avete più paura voi,” e la voce si sparge tra i presenti, con un moto di terrore, serpeggia fino alle orecchie dei prelati e dei monsignori.

il film è il giordano bruno di montaldo (1973) e l’attore protagonista è gianmaria volontè, in una delle sue interpretazioni più coinvolgenti e politiche, come gli è consueto. da copione, giordano bruno avrebbe dovuto urlarla quella battuta, fino a soverchiare la lettura della condanna al rogo. ma è anche per questo che si tratta del più grande attore italiano mai vissuto e dunque sa bene che un sussurro può incutere più timore di tante urla.

negli ultimi giorni mi ritorna in mente spesso questa scena, leggendo delle manifestazioni che hanno avuto luogo in tutto il paese per lorenzo parelli, morto a 18 anni in fabbrica, schiacciato da 150 chili di acciaio durante l’ultimo giorno di tirocinio.

manifestazioni che puntualmente sono state represse con le cariche degli agenti in tenuta antisommossa e con una violenza smisurata sia rispetto al numero dei dimostranti (tutti coetanei di lorenzo), sia rispetto alla situazione che, ovviamente, li trovava innocui e indifesi. difficile non ripetermi in merito alla necessità di numerare questi animali, il cui più grande problema, per loro stessa ammissione, è il colore delle mascherine da abbinare alle divise, comportando il pericolo di ledere la dignità dell’istituzione. la lamorgese, come tanti altri fenomeni prima di lei quando non sanno come giustificare la violenza squadrista degli agenti, si è difesa (con colpevole ritardo) alludendo a presunti “infiltrati in cerca di disordini” che tuttavia non compaiono nelle riprese dei presidi. strano. non si era sentita la necessità di tanta violenza quando un manipolo di fascisti aveva preso d’assalto la cgil soltanto pochi mesi fa. lì gli infiltrati, evidentemente, non c’erano.

oggi, a castions di strada, si sono celebrati i funerali di parelli, con le motociclette degli amici di lorenzo a scortare il feretro. tanti sono i ragazzi che vedono nella commemorazione del giovane, l’opportunità per chiedere nuove regole circa la sicurezza sul lavoro e pa regolamentazione dell’alternanza scuola-lavoro.

in un paese in cui i morti sul lavoro sono quattro al giorno, le manifestazioni dei ragazzi non sono soltanto legittime, ma necessarie. eppure questo allo stato pare sfuggire, preferendo rispondere con un pugno di ferro ridicolo e che sottintende soltanto un latente timore della bomba ad orologeria che questi ragazzi rappresentano: chiusi in casa da due anni, presi in giro dalla gestione dell’istruzione in periodo pandemico, arrabbiati per la mancata presa di coscienza sul cambiamento climatico, questa generazione ha ogni diritto di essere arrabbiata tanto quanto questa polizia non ha alcun diritto dì sentirsi minacciata.

venerdì i ragazzi scenderanno di nuovo in piazza a una settimane dai cortei repressi con le cariche violente della polizia. la sensazione è, come per giordano bruno, che “tenete più paura voi”. e forse, adesso davvero, fareste anche bene.


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