ancora la tivù

twitter, notoriamente un’arena polemica, attende la domenica sera (e non solo) per commentare alacremente non è l’arena di giletti. e siccome twitter ormai rappresenta in qualche modo una nicchia - e anche ben specifica - mi riferisco in particolare ad un pubblico cosiddetto “istituzionale”: politici, giornalisti, opinionisti; il pubblico di twitter, sedicente “specialista” (non si sa di cosa), attende dunque la domenica sera per elogiare o, a seconda dei casi, criticare la trasmissione di giletti. io, che non ho la tv, ma ho twitter, mi ritrovo sconsolato ogni domenica sera e ogni lunedì mattina a leggere i commenti  (bene o male su twitter è questo il pubblico che seguo: politici, giornalisti, opinionisti) riguardanti un programma che non ho mai visto né, auspicabilmente, mai vedrò.

epperò, ogni domenica sera e ogni lunedì mattina, torno a domandarmi sempre la solita abbacinante questione, cioè questa: “ma perché continuate a guardare la tivù?” cioè, non si tratta più di un medium indispensabile per rimanere al corrente con i fatti del mondo. non rappresenta neanche più una valida fonte di intrattenimento, tantomeno di informazione. la televisione è diventata completamente obsoleta. a meno che non abbiate più di settant’anni. ma non è il caso dell’uditorio di twitter cui mi riferisco. dunque perché, in nome del cielo, continuate a guardare la tivù? perché continuate a guardare non è l’arena? perché ancora sappiamo chi è massimo giletti? perché ancora lo reputiamo un giornalista?

sarò matto io, ma oggi, piuttosto che guardare la tivù, qualsiasi programma alla tivù, giuro io esco di casa. e ho detto tutto.

parole: 258

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ma il comunicatore tiene famiglia