è nato prima l’uovo o la gazzetta?

da dove cominci a lavorare sulla parità, se la gazzetta, all’indomani della finale degli europei femminili, non trova lo spazio per due righe che siano due in prima pagina da dedicare alla vittoria delle inglesi? due terzi sono dedicati all’amichevole vinta dal milan contro il marsiglia (che manco fosse la finale di champions), con un occhiello di ronaldo (il fenomeno, non il portoghese) che chissà come spunta fuori a dire che il prossimo scudetto però se lo combattono inter e juve (un po’ prestino, no?); la parte superiore invece è riservata allo sputtanamento di binotto che ha ricannato strategia ai box; poi un quadretto per locatelli che dice qualcosa sulla juve e un altro che per grazia divina è dedicato alla vittoria di sinner all’umag open di croazia (e soltanto per questo ci sarebbe da baciarsi i gomiti). però ecco, in questa fittissima foresta di testosterone non è stato trovato un angolino da riservare alle donne. 

da dove cominci? d’accordo il cruciale passo verso il professionismo, d’accordo i crescenti investimenti da parte degli sponsor (puma per questa stagione ha raddoppiato la cifra dedicata alla femminile del milan, da 15 a 30 milioni), va bene tutto, però se il calcio femminile poi non lo guarda nessuno, hai voglia a buttarci i milioni. se non comincia la gazzetta per prima a menzionare - non dico trattare approfonditamente - i tornei apicali delle squadre femminili, come puoi pretendere che a chiunque venga anche lontanamente il dubbio di guardare una partita di calcio femminile?

e mannaggia non vuol dire che ci vuole la murgia a dirigere la gazzetta, basterebbe un poco di sensibilità, se non anche un push di pr come si deve dal fronte sponsor. 

ma davvero, quello che mi lascia basito è che stiamo parlando del minimo sindacale. si tratta infondo sempre del solito discorso: “alla gente non interessa” perché davvero non le interessa, o magari se sapesse che esiste le interesserebbe? ma è ormai più ridondante che chiedersi se è nato prima l’uovo o la gallina. 

parole: 335