ti conosco, mascherina

allora, andiamo per gradi perché qui i punti sono diversi.
sì, mi sono emozionato anche io guardando fedez ribellarsi alla censura imposta dalla rai e sì, mi sono emozionato anche io guardando il monologo del concertone. credo sia sintomatico di ogni cristiano che abbia il privilegio di dirsi “di sinistra”. ottimo. benissimo. però

punto primo: da ora in avanti non elogiamo fedez per il suo gesto, ma adottiamo il gesto e rendiamolo prassi.
secondo punto: buongiorno all’italia che ha scoperto che la rai è politicizzata!
terzo punto: inchiodiamo i politici che oggi esprimono solidarietà a fedez, perché in settant’anni sulla rai ci hanno mangiato tutti (tutti! rossi, bianchi, neri, verdi e gialli) e ne hanno fatto carne da porco, maledizione!
quarto punto: in particolare non accettiamo la solidarietà di giuseppe conte, che le nomine in rai le ha fatte con il suo primo governo; governo congiunto con quei nomi che ieri fedez ha letto dal palco e che la rai non voleva che pronunciasse. un minimo di decenza per l’amor del cielo!
quinto punto: fedez, mannaggia ai pesci! io ti voglio bene, ma io mica me la sono scordata “non sono partito”, l’inno del movimento 5 stelle che tu stesso hai scritto e interpretato sei anni or sono e che attaccava specificatamente mancino, autore della legge cui presta il nome e sotto la quale si inserirebbe il ddl zan.
sesto punto: per questa e altre ragioni inviterei i politici di sinistra (come gli elettori) a un attimo di prudenza prima di innalzare il rapper a nuovo paladino ideologico: fedez, dalle chiacchierate sul tram insieme a michele serra a discutere di resistenza era rapidamente passato a proporsi come primo artista scudo e spada del movimento grillino, aprendo la breccia populista nell’elettorato più giovane e sottraendolo alla sinistra che oggi lo ringrazia per il pur bel monologo di ieri sera.
neanche quando il m5s ha formato il governo con salvini, fedez ha mai rimpianto i suoi fasti grillini. oh, al governo con la lega vi siete andati voi, mica io!

detto questo, l’invito è dunque a prendere l’intemerata di ieri sera di fedez come un gesto altissimo ed etico da parte di un cittadino, apolitico e, come dice lui stesso, del quale lui si prenderà le responsabilità come individuo. chapeau. dieci cento mille di quei monologhi, ma teniamo il dibattito politico distante dal facile incensamento di un rapper, specialmente se di manica larga populista ed esposto in passato con chi le carte ideologiche le ha mischiate ben bene, sulla scia dei di battista più violenti e di chi dai balconi gridava che “abbiamo sconfitto la povertà”.
uniamo la nostra voce di cittadini a quella di fedez e non lasciamo che questa occasione vada persa. in attesa del ritorno della sinistra, quella vera.

p.s. la facile ironia omofoba su tiziano ferro quando ha fatto outing… mannaggia fedez quanto costa volerti bene.

parole: 449

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