padre pio e amedeo

sono due caratteri fuori dal tempo (limite) che possono piacere soltanto, per comicità (posticcia) e performance (scarsa), a una certa italietta di provincia che, purtroppo, ancora pensa che la penisola sia il centro del mappamondo.

non serve aggiungere molto altro. ciò che invece serve aggiungere è: alla vostra (degli autori mediaset) lista di parole impronunciabili, da sdoganare, perché non avete aggiunto un bel moccolo?
insime a negro, frocio e via dicendo - che il vostro siparietto prevedeva risultare coraggiosissimi e che, badate bene, ledono l’individuo nella sua essenza - perché non avete pronunciato anche una bella bestemmia - che lede invece la sensibilità aliena e immateriale - in diretta nazionale?

non hanno pensato a questa eventualità - se non sghignazzando, forse, come remota ipotesi assurda - tra le quattro mura dello studio di canale 5, gli idioti che hanno scritto le battute del duo “comico”, semplicemente perché nulla di quanto scritto possedeva velleità reali al di fuori della provocazione da show televisivo di quint’ordine come tanti che da decenni ormai bombardano il pubblico italiano con la loro mediocrità (“picchiano in testa” diceva nanni moretti, “come i fascisti” cent’anni fa, solo con mezzi differenti).

“a chi vi chiama negro o frocio, rispondete col sorriso.” no, non rispondete col sorriso, rispondete con una bella denuncia, usufruendo di quella che (forse, presto) sarà l’ampliamento della legge mancino, detta zan: il sorriso lo spegnerà lo stato, ma sulle facce di razzisti e trans-omofobi.

da sdoganare invece, visto che termini come negro e frocio sono tutt’altro che interdetti dalle pubbliche tribune (vero sgarbi?), sarebbe la sudditanza dello stato italiano verso la chiesa cattolica, alla quale - in linea di massima - i nostri concittadini non dovrebbero nulla. e non è una provocazione fine a stessa, ma proprio in quanto, mentre il duo di canale 5 faceva il fenomeno contro il politicamente corretto in prima serata, i giornali nazionali incredibilmente tacevano sull’indagine di report andata in onda lo scorso lunedì in merito agli investimenti vaticani nel palazzo londinese di harrod’s e, ancora peggio, nella casa farmaceutica novartis, produttrice della pillola cosiddetta “del giorno dopo”. sembra una notizia, no? no, evidentemente no.

ecco, su un piano meramente delle priorità, servirebbe ricordare a qualcuno che un bel moccolo in prima serata non dovrebbe offendere nessuno (al massimo, smontateci con un sorriso, no?) mentre il vergognoso siparietto di scemo e più scemo, quello sì che offende e molto, ma soprattutto denota, ancora una volta, il grave ritardo maturato dal nostro paese nel dibattito sulle tematiche di tutela alle minoranze sul quale, servisse ricordarlo, no, non c’è nulla da ridere.

parole: 430

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