si vede malpensa

“si vede pure malpensa”; una frase che continua a ronzarmi per la testa e che mi ostino a non poter decifrare. lo hanno rimarcato a più riprese i precedenti proprietari e sul momento devo anche aver sorriso e detto qualche frase di circostanza “davvero?” ma oggi, guardando il panorama, mi è ritornata più volte in mente; ho visto un aeroplano e ho pensato “deve essere malpensa”. era terso, oggi, e si vedeva malpensa. ma vedere malpensa non mi ha dato grandi emozioni. mi son detto: puoi scappare quanto vuoi ma non puoi scappare da malpensa. gli aerei sono l’elemento che ci ricorderà sempre che non siamo soli, che non c’è luogo isolato abbastanza da avere un cielo privo di metallo e carburante, che puoi trovarti sulla montagna più alta, ma che ci sarà sempre qualcuno che sta mangiando dei taralli sopra la tua testa.

ma più di qualsiasi altra cosa, non mi tolgo dalla testa quel “pure”. si vede tutta la pianura padana, si vede il mottarone, il lago d’orta, il monte falò e pure malpensa. il valore aggiunto. dal latino pūre «puramente», avverbio di purus «puro» - me lo ricordavo: puro. con tutto che si trattava anche di persone per bene, la parabola sky faceva il paio con quel “pure”: siete isolati dal mondo, non si vede altra abitazione a trecentosessanta gradi, ma non siete mai veramente soli. il conforto della civiltà. e mentre vedevo malpensa, mi son ricordato del virus, di conte, del 2020, del 2021 e di tutti gli scorni. allora sono ritornato in casa e ho guardato il fuoco del camino e le fiamme guizzavano libere, violente, bellissime. e mi sono dimenticato di nuovo tutto.

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