frecciasorpresa

parto il mercoledì mattina con un frecciarossa da milano, ritorno il giovedì sera con un frecciarossa da torino. 

mercoledì: passa l’inserviente di trenitalia e mi dà il consueto sacchetto di carta con le protezioni anti-covid. noto dei miglioramenti rispetto all’ultima volta che avevo viaggiato in treno; fino a pochi mesi fa in questi contenitori delle meraviglie si poteva trovare abbastanza plastica da imballare il vagone: sacchetto di plastica con dentro guanti in lattice, busta di plastica contenente un poggiatesta monouso (il noto virus che si trasmette tramite il cuoio capelluto), sacchetto di plastica con dentro mascherina chirurgica, bustine di plastica (2) contenenti disinfettante per le mani, bottiglietta di plastica con acqua minerale.  all’uscita sulla banchina nessun raccoglitore.
insomma, ieri mattina apro il sacchetto e scopro enormi progressi: di plastica solamente una busta contenente la mascherina (ha senso), eliminati i guanti (inutili), le bustine con il disinfettante continuano a essere di materiale contrassegnato con la matrice ♻️ 7 (difficilmente riciclabile essendo composta da più tipi di poliuretani), ma la grande sorpresa è che l’acqua è conservata in tetrapak. continuo a non trovare contenitori appositi per il corretto smaltimento dei rifiuti (finiranno indistintamente nei cestini urbani indifferenziati), ma quantomeno vedo lo sforzo. tardivo, perché l’impulso fino a dicembre sarebbe stato di raccogliere una montagna di quegli scarti plasticosi e di rovesciarla di fronte alla sede di trenitalia (stai a vedere che poi sì che la raccolgono).

meno di 48 ore più tardi mi avvalgo quindi del medesimo servizio a ritroso verso casa.

giovedì: passa l’inserviente di trenitalia e mi consegna il sacchetto di carta. ma... rullo di tamburi... con una sorpresa! in aggiunta a quanto rinvenuto la mattina precedente, trovo anche un piccolo contenitore - di plastica (ça va sans dire) - con al suo interno una cosa che non capisco immediatamente cosa sia (devo digitare marca e modello su google).

una signorina espelle - mezzo sorridendo - una pioggia di batteri multicolori (tipo smarties) dal naso; in primo piano una riproduzione del prodotto: una specie di cornetta del sirio di giuguaro che, immagino, vada inserita nelle narici. nessuna spiegazione. come detto, vado su google: 

filtri nasali sanispira®

grazie all'innovativa tecnologia a spirale e al gel biocompatibile, i filtri sanispira® consentono di filtrare e intrappolare polveri sottili e allergeni, purificando l'aria che si respira dagli agenti esterni dannosi che potrebbero causare reazioni allergiche o problemi respiratori.

il tutto riportando il logo della repubblica e il patrocinio de “italia degli innovatori” (mah) agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione. 

ecco, dico io. ma se già mi avete dato la mascherina imballata nella plastica, era davvero necessario assicurarmi anche la cornetta di giugiaro (sul sito si viene solo rassicurati che si tratta di un prodotto latex-free... e quindi? de che sò fatti sti cosi?) da infilarmi nel naso? nella vostra zucca va a compensare la plastica risparmiata con il tetrapak della minerale?

se indosso la mascherina, che peraltro è obbligatoria, che sicurezza aggiunta mi garantisce il sanispira?

il prodotto dell’italiana polifarma rappresenta dunque ad occhio e croce l’ennesimo accordo commerciale strappato da trenitalia a discapito dell’ambiente. ci mancavano davvero i tappi per il naso, mi domando, per aggravare una situazione di consumo obbligato che già ci trascineremo appresso per decenni, proprio quando meno ne avremmo bisogno: secondo il national geographic 

“a livello globale vengono utilizzati 65 miliardi di guanti ogni mese. il numero delle mascherine è quasi il doppio: 129 miliardi al mese. questo significa che ogni minuto vengono utilizzate 3 milioni di mascherine e ne vengono gettate al giorno 3,4 miliardi.” 


mascherine che, per altro, ad oggi non sono riciclabili.
siamo veramente certi di voler fornire agli oltre 170mila viaggiatori quotidiani delle frecce (tra argento, bianca e rossa) anche il tappa-naso-giugiaro? 

ma soprattutto: se riprendessi il treno anche domani, quale sorpresa troverò dentro al sacchetto delle meraviglie di trenitalia? un respiratore di plastica? un paio di occhiali? dei copri scarpe di plastica? un pacco di preservativi? 

avete voglia a scrivermi sul retro del biglietto quanto sto facendo bene all’ambiente prendendo il treno invece che l’aereo! la prossima volta parto il lunedì sera da milano e me la prendo comoda... a torino ci vado in bici (mortacci vostra)!


parole: 676

Indietro
Indietro

vuoti di performance

Avanti
Avanti

la minoranza