al vento e al sale

oggi ho percepito, con chiarezza, la nostalgia del mare. non, intendiamoci, lo stare al mare, l’estate e tutto il resto. ma proprio il mare, di guardarlo, anche d’inverno, anche da un ponte o da una terrazza. potrà sembrare semplice e banale come pensiero, ma per me, che sono nato e cresciuto a milano, si tratta di una sensazione insolita, che non provo mai. non come i genovesi, ad esempio, che del mare soffrono la nostalgia ogni mattina. oggi ho guardato fuori la finestra e ho desiderato vedere il mare - o forse, per un attimo, l’ho visto - e di chiudere gli occhi al vento e al sale.
e, attenzione, è il stato il desiderio di un momento, perché non ho desiderato una vacanza, ma proprio solo un minuto, forse due, sul mare, non di più.
forse desideravo soltanto non essere in città, potermi spostare, andare al mare; chissà.
ma sicuro, quando ho guardato- e ho guardato bene - il mare, oggi, non c’era. e mi sono intristito, seppure il tempo di pochi attimi, in maniera indicibile. e inspiegabile.

parole: 179

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