se questo è onorevole

oggi tra una cosa e l’altra mi è cascato l’occhio sul siparietto svoltosi a otto e mezzo tra gruber e boschi. l’oggetto del contendere è un servizio che è stato pubblicato su chi (lo ricordiamo per i fan del genere: chi è del gruppo editoriale mondadori, quindi controllato dal gruppo fininvest), in cui si segue tramite scatti nascosti gli atteggiamenti amorosi della deputata della repubblica e la sua ultima fiamma (che, voglio dire, sticazzi no?), perpetuati senza indossare la mascherina. no buono. ma ciò che più stupisce è che il focus della discussione ricade esclusivamente sulla mancata protezione (dice giustamente la gruber “lei deve dare il buon esempio”) e non sul titolo del servizio: “la gatta (sexy) con gli stivali”, sul quale nessuno sembra aver da ridire. 1: paragonare un deputato della repubblica italiana a un animale domestico; 2: definirlo sexy; 3: puntare il dito sull’abbigliamento. tutto normale, no? 

il dubbio che mi sorge spontaneo dunque è questo: è vero, la boschi è un deputato della repubblica, un rappresentante del popolo italiano — se proprio vogliamo dirla tutta è anche ex ministro per le riforme costituzionali, nonché ex sottosegretario di stato alla presidenza del consiglio dei ministri; giusto se vogliamo essere pignoli — e dovrebbe dare il buon esempio ai cittadini, specialmente in questo periodo (vero gallera?). e questo è un fatto.

ma se ci si può permettere poi di definire l’onorevole boschi una “gatta sexy”, di fatto — come accade dalla sua comparsa sulla tribuna politica — la si sta delegittimando del suo ruolo istituzionale e, dunque, che buon esempio si dovrebbe mai sentire in dovere di dare, quando questo è invece il riguardo che si riserva alla sua carica?

se fosse vero ciò che riporta dagospia — la fonte è quella, ci si può fare fino a una certo punto — avrebbe ben poco da ridire matteo renzi, che avrebbe (!) redarguito la boschi: “sei la capogruppo del partito alla camera, non una tronista in partenza per temptation island. non è possibile che in un momento così per i’Italia, in cui salvini viene impalato per delle ciliegie, la numero due del partito faccia notizia solo per gli sguardi al testosterone che scambia con un attore che peraltro un tempo si professava grillino duro e puro.”

insomma, delle due l’una: o questi individui rappresentano un esempio per il paese oppure no; non ci può essere una mezza misura. in caso affermativo, allora quella che un signorini qualsiasi si prende la libertà di definire una “gatta sexy” è una figura pubblica che richiede il massimo rispetto e, soprattutto, deve venire difesa a spada tratta dai suoi, con tanto di solidarietà trasversale all’arco istituzionale. non fosse altro, è chiaro, per lo spudorato sessismo, ma ora non pretenderei tanto dalla nostra concezione medievale della donna.

che poi il punto torna ad essere uno (purtroppo, sempre lo stesso): i politici nel loro tempo libero possono fare quello che gli pare? la sinistra ha crocifisso berlusconi per vent’anni per la sua condotta (im)morale al di fuori dell’ufficio. Sarebbe lecito aspettarsi che ora a sinistra si faccia lo stesso — solo che lui andava a mignotte, lei stava dando un bacio al fidanzato.

morale della favola: penso che per esigere onore bisogna (tornare a) trattare con onore. la mancanza di disciplina da parte di chi ci rappresenta dipende, in parte, dalla nostra smania di dare del tu a tutti, complici anche i social, la raggiungibilità istantanea che quasi un mese fa ha messo nelle condizioni anche me - ammenda! - di chiedere in direct a giuseppe conte: “a che ora parli stasera?”

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