Va da sé

Non c’è una ricetta - la ricetta non c’è mai - ma quando si imbrocca quel delicato equilibrio degli elementi, la corsa diventa un vero piacere. Quando si allineano la digestione, la temperatura esterna, il sonno, i livelli di stress e tutti gli altri fattori corporei e ambientali, le gambe d’un tratto si fanno leggerissime, il respiro compie il ciclo completo dei polmoni, le braccia ti trainano in avanti con un moto di orgoglio. Stai correndo. Stai correndo come quando rincorri il bus, come quando sei in ritardo per una riunione, come quando ti scappa la pipì. Come quando hai un’urgenza vera, e allora il corpo si ricorda che correre fa parte della sua natura.

Non succede mai, ma quando succede, voli. Non perché sei veloce, ma perché correre diventa un sentimento, come l’amore, come la rabbia: prescinde da una scelta, non “vai a correre” tanto quanto non “vai ad amare”. Ma “ami” e “corri”. Indipendentemente che tu lo voglia, è quello che fai. E fermarsi sembra davvero un delitto.

(Manca una settimana alla maratona di Berlino.)

parole: 177

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