Unfuck the System

Da quando siamo rientrati ho incontrato, sparse per il quartiere, tag colorate che invitano a “Unfuck the system”. Mi ha fatto immediatamente sorridere. Mi ricordo ancora col grugno appicciato ai vetri delle Messaggerie Musicali quando uscì “Steal this Album!” dei System of a Down (musica che oggi non reggerei nemmeno per pochi secondi e che al tempo mi faceva sentire grande). In pieno trambusto no global, Fuck the System era uno dei motti preferiti da chi, come me, non ci capiva una sverza ma soffriva (a suo modo) delle ingiustizie che regolavano e che regolano il mondo. Non lo sapevamo, ma il sistema era già bello che fottuto e di certo non serviva che contribuissimo a fotterlo ulteriormente. Ma suonava bene. 

E quando pensiamo che il Sistema (con la S maiuscola) non possa fottersi più di cosi, indovina? si fotte ulteriormente. Dunque, contrordine compagni! Ma come? non dovevamo fottere il sistema? Fottuto! Missione compiuta! Ora cerchiamo di ricomporre i cocci. Niente colatura d’oro. Basta anche la coccoina. O lo sputo. O una preghiera, per chi ci crede. 

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