Un successo altro

L’Apollo 13 avrebbe dovuto allunare nell’aprile del 1970. Invece tutto va storto sin dalle primissime ore, costringendo gli astronauti a giorni di paura e di manovre inedite per sperare di riuscire a tornare a casa. Ce la fanno, grazie all’ingegno di decine di cervelli che per giorni, a Houston, lavorano per trovare soluzioni e salvare la vita ai tre piloti. 

Della spedizione dell’Apollo 13, il capitano James Lovell ha detto: “Si tratta di una sorta di ‘fallimento di successo’. In quanto non abbiamo allunato, ma abbiamo portato a casa la pelle.” A successful failure. Una definizione che calza molti altri momenti storici; uno fra tutti, la scoperta dell’America. 

Incidenti di percorso che ci hanno certo portato fuori strada, deviato dai nostri obiettivi; ma che, lungo la via, ci hanno regalato l’inatteso: un successo nuovo, insperato. Bisogna tenere occhi e orecchie aperti, lungo il percorso. La determinazione, se diventa ossessione, rende ciechi e sordi. Il successo di ognuna e di ognuno dipende dalla capacità non di avere successo, ma di riconoscerlo quando lo si incontra. Anche se non ha l’aspetto che immaginavamo. 

Un’ovvietà? Io l’ho capito stasera. 

parole: 186

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