Un film già visto

Da quando abitiamo a Berlino, l’ingresso a Stoccolma non sortisce più l’effetto di un tempo. Un po’ il buio, un po’ la vegetazione, un po’ l’architettura rigorosa e gli ampi spazi, rispetto a quando atterravamo da Milano, la Svezia ora ha un sapore meno esotico. Sarà che ormai la conosco, che ormai è entrata a far parte del mio vissuto - come in un rapporto, stupirsi diventa sempre più complesso, certo. Ma è anche poi vero che l’Europa, dopo certe latitudini, fatica a distinguersi. Oltre agli zigomi dei passanti e qualche sfumatura nei colori delle vernici, è come se il continente, salendo, si impigrisse. Complici forse i lunghi inverni.

Non che le due città siano paragonabili, nemmeno lontanamente: ma è come se i loro tratti in comune avessero smussato in qualche modo l’entusiasmo dei miei occhi. Come quando si guardano in fila tutti i film dello stesso regista: per quanto lo stile evolva, i generi si mescolino, gli attori cambino, l’ultimo della fila non ci colpirà più come certe scene del primo. Che è un peccato, ma è anche un modo più maturo di guardare un film. L’entusiasmo difficilmente si sposa con la comprensione. Forse è venuto il tempo di capirla, la Svezia, piuttosto che guardarla. Chi lo sa.

parole: 209

Indietro
Indietro

Vicenda di un pirla

Avanti
Avanti

Casa non casa