Saper ritornare

Non è più neanche strano tornare. A questa primavera stentata, a questi muri colorati, a queste tapparelle sempre alzate, a questa città di vampiri. Non è davvero più strano tornare. E credere che anche qui, da qualche parte, c’è un divano per me. E un’angoliera, raccolta per strada, tra bouquet di fiori sgualciti. Tra scarpe di seconda mano e tabacco insecchito.

Nelle gambe mi restano le colline, le pendenze e il profumo del timo selvatico. Ma intorno, non è neanche più strano tornare. Si fa in fretta a dire “casa”, quando hai un posto al quale tornare. E qualcuno con cui tornarci. Che sia di qua, o che sia di là. Poco importa. Come scrisse il poeta: “Ma quello che conta tra il dire e il fare / È saper andar via ma saper ritornare.”

parole: 135

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