Quell’unico libro

È una storia folle, quella di un ladro che è stato sorpreso dal padrone di casa, mentre assorto leggeva un libro seduto ai piedi del letto.

Avevo letto di recente che in media, in Italia, si legge meno di un libro all’anno. Non so cosa conduca una persona a rubare in casa della gente, immagino non un percorso felice. Ma pensare che quell’unico libro che questo italiano - perché di un italiano si tratta - abbia scelto di leggere, si trovasse proprio nella libreria della casa che stava svaligiando, io lo trovo strabiliante. 

E allora la domanda sorge spontanea: quale libro sarà mai stato? Quale titolo può aver mai catturato l’attenzione dell’intruso a tal punto, da fargli rischiare la gattabuia? 

“Dei delitti e delle pene”, potrebbe suggerire qualche maligno. Oppure “Le mie prigioni”. E via dicendo. 

No: “Gli dèi alle sei. L'Iliade all'ora dell'aperitivo” di Giovanni Nucci, edito da Bompiani. Dalla pagina prodotto dell’editore: “Nucci rilegge l’Iliade dal punto di vista delle divinità, vere protagoniste del racconto e forze interiori che ci muovono dal profondo. Nello stesso tempo mette in evidenza la forza interpretativa del mito per comprendere la nostra attualità.” 

Dal Paese più strano del mondo è tutto. Non credo serva aggiungere altro. 

parole: 203

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Per fortuna c’è chi continua a turarsi il naso