Pronti
Ieri notte non ho dormito. Per questo appena alzato ho inviato una lettera di dimissioni al lavoro. Poi ho chiamato l’asilo di mio figlio per dire che lo ritiravo fino a quando non si fosse placata la situazione con la Russia. Quando mia moglie si è svegliata l’ho convinta ad andare a saccheggiare il supermercato più vicino di tutto lo scatolame. Nel pomeriggio sono riuscito a ottenere il contatto di un amico di un amico che mi ha venduto un’arma. Dopodiché abbiamo fatto un salto da Obi e abbiamo cominciato i lavori in casa: abbiamo coperto le finestre con pannelli di legno per contenere le schegge di vetro, abbiamo sgombrato la cantina e la abbiamo fortificata con pesanti assi di faggio per darle maggiore spessore nel caso crollasse il palazzo. Abbiamo mangiato un boccone e poi, invece di guardare il solito film, abbiamo trovato su YouTube un avvincente tutorial per la difesa personale. Il bambino è a letto, ma continua a svegliarsi perché i laccetti del casco gli bruciano sul mento. Per fortuna leggo Repubblica, la mia famiglia è salva.
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