Parco del Popolo

Una volta sbattuto contro i cancelli chiusi del mio circuito in tartan, ho scelto di dirigermi verso il Volkspark Friedrichshain, letteralmente Parco del Popolo del quartiere ancora tra i più veraci dell’ex blocco orientale. I Volksparke mantengono ancora la promessa con la quale sono stati concepiti, ovvero quella di spazi dedicati al cittadino, non imbellettati per i turisti occasionali, ma veri e propri prolungamenti naturali - per così dire - delle proprie abitazioni. Boschivi in buona parte, scarsamente illuminati la notte, con numerosi servizi di svago aperti a tutti. Tra cui una sorta di pedana di atletica bianca, difficilmente fraintendibile per un sentiero, grazie alla sua regolarità nel circumnavigare quattro campi da beach volley avvallati ai suoi piedi, scendendo di un paio di metri di dislivello.

Da tempo avevo notato come numerosi podisti berlinesi la scegliessero per i loro lunghi del fine settimana, ma non mi si era ancora proposta l’occasione di unirmi a loro.

Quando varco i cancelli del parco, tuttavia, scopro non meno di un migliaio di persone assiepate in piccoli gruppi intorno a tutta la lunghezza del circuito che avevo in programma di percorrere. Ciascuno con la sua griglia portatile, i propri amplificatori, le proprie sdraio e amache. Una festa come in attesa di un grande concerto all’aperto, con famiglie da ogni angolo del Medio Oriente e dell’Africa Settentrionale, principalmente, in una parata di colori, suoni e danze dei propri paesi di origine. Non mi è mai capitato di assistere a nulla del genere. Ben conscio di non poter correre qui, decido almeno di compiere un solo giro del circuito per riempirmi occhi, orecchie e - ahimè- polmoni di tutto quel ben di dio, lanciandomi nella nebbia fitta dei carboni ardenti e dello sfrigolare di carne e verdure, tra i giochi dei bimbi e le danze di famiglie turche e armene, marocchine e siriane, facendomi avvolgere come in un grande carosello colorato.

Concluso quel singolo giro, decido a malincuore di optare per un percorso più salubre per i polmoni, ma subito mi intristisco all’allontanarmi da quella grande festa popolare. La festa del Volkspark la domenica pomeriggio, il parco del popolo, nome fedele alla propria missione: parco di chi abita la città, chiunque contribuisca alla grande giostra, ognuno con la sua storia, la sua ricchezza, il proprio contributo alla giornata di riposo comune.

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