Nel bene e nel male

Per puro e semplice campanilismo, ogni tanto mi capita di far ascoltare a mio figlio playlist dalla tradizione popolare. Da Renato Carosone a Claudio Villa, da Nanni Svampa a Domenico Modugno, per intenderci.

Oggi per qualche ragione ho ascoltato con particolare attenzione uno dei motivi tra i più citati di questo genere. Una canzone che avrò perfino cantato decine e decine di volte, ma sul cui significato non mi ero mai soffermato come mi è capitato questa mattina.

Un uomo chiede aiuto a Roma, alla città di Roma, in un momento delicato e cruciale della sua vita: quello in cui “le” domanderà qualcosa, presumibilmente la mano. Le chiede di rendere tutto perfetto, la luce, il frinire dei grilli, la brezza che viene dal mare. Controcampo. “Lei”, intanto, esprime l’opposta prece, sempre alla città di Roma. Di spegnere le stelle, di nascondere la luna, di smorzare il venticello, di zittire i grilli.

È una scena di incredibile bellezza. Un amante non corrisposto e l’amata, prima del fatidico appuntamento, non si rivolgono ad altri che alla propria città per rendere ora perfetto, ora disastrosa l’atmosfera, in modo da concorrere alla risoluzione per il proprio migliore interesse.

Alla città di Roma rimettono il proprio destino. Alla città dove abitano e che ospita i loro sentimenti. Non è uno sfondo, Roma, alla scena, bensì ne è un personaggio attivo. Non “ci siamo conosciuti a Roma”, bensì “è Roma ad averci fatti conoscere,” per intenderci. Come la Roma de La Città dei Vivi di Lagioia per lo spietato assassino o la Roma indifferente né La Grande Bellezza di Sorrentino. Una città che, nel bene o nel male, non può prestarsi a fondale, a mera scenografia, ma che reclama un ruolo di ribalta.

Quante città possono dire lo stesso? Parigi, forse. Immaginiamo una simile canzone scritta per Berlino, ad esempio, o Minneapolis, Shanghai, chessò, Canberra.

È l’unicità di cuori vivi e pulsanti come quello romano, l’irripetibilità della sua essenza e dell’impronta che lascia su coloro che la abitano, a esigere di essere presente sempre e ovunque, in ogni momento delle loro vite. Dai più rilevanti, come la maturità di Notte Prima degli Esami, a una semplice passeggiata a Porta Portese insieme a Baglioni.

Nel bene e nel male. Sempre lei. Ovunque lei. Roma, l’Italia. E quanto altro ci sarebbe da dire. Ma non stasera.

parole: 388

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