La prima cosa Italia

Fino ad oggi l’Italia erano i nonni. Noi non andiamo in Italia, andiamo dai nonni. Per questo l’Italia, il nome Italia, per oltre un anno e mezzo è risultato superfluo. Un termine che non trovava alcuno scopo nell’esiguo lessico di un bambino così piccolo.

Si dice che gli italiani si ricordino dell’Italia soltanto quando gioca la nazionale. Ed effettivamente stasera mio figlio ha detto “Italia” per la prima volta quando suo padre, in occasione della partita contro l’Albania, gli ha insegnato per chi tifare (la Svezia non si è qualificata). Abbiamo fatto anche il video di rito. “Tifiamo l’Italia?” gli ho domandato, e lui: “Ja”. E poi una sequela di Talia Tailia Talla.

Dunque da oggi l’Italia sono i nonni, Barella e Frattesi. Che formazione.

E mentre mi maledicevo per non avergli insegnato a dire Italia in un’occasione che non fosse calcistica, mi sono reso conto che, infondo, è giusto così. Sta tutto in quello scambio: “Tifiamo l’Italia?” - “Ja”. È giusto così. Noi tifiamo quelli azzurri. Azzurri come l’Europa.

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