La lista

Ci si scherzava, anni fa, sul fatto che nessuno lo aveva votato, Berlusconi. E più vinceva, più era impossibile trovare qualcuno che orgogliosamente rivendicasse di averlo votato.

Infine, una volta bello che seppellito, si sarebbe potuto dire al sicuro il segreto. Il vostro voto ora dovrebbe essere sigillato sotto un paio di metri di terra (santa) a Villa San Martino - dovreste essere salvi.

Ma, si sa, è un paese strano l’Italia e infatti proprio ora cominciano a fare capolino degli insospettabili che confessano, candidi candidi, il loro sostegno passato al Cavaliere. Diciamo: approfittando del terreno fertile.

L’ultimo è Luca Bizzarri, il quale proprio ieri alla Zanzara (e dove altro) ha fatto un outing spensierato, non solo confessando di avere votato Berlusconi, ma sostenendo che “spalle al muro, tra Meloni e Schlein, voterei Meloni.” Luca Bizzarri.

È buffo, negli anni, dove certa sinistra abbia riposto le sue simpatie. Bizzarri infondo è soltanto l’ultimo di una sfilza di individui quantomeno ambigui che un tempo la sinistra portava in palmo di mano e che, recentemente, ha dovuto disconoscere - e disconoscere in fretta. Gente tipo Vauro, oppure Santoro, per citarne un paio.

Luca Bizzarri. Pure mi stava simpatico, Luca Bizzarri. Ma noi siamo di sinistra, perdoniamo tutto, no? E anche Bizzarri la farà franca.

Invece mi piace pensare che da qualche parte, nel semibuio, qualcuno lo stia tenendo il conto, li stia segnando i nomi. Per dopo. Per quando passerà questo momento di follia e si potrà tornare a ragionare. E anche il Paese dalla memoria corta, allora, avrà un elenco di nomi di coloro che, approfittando del passaggio della banda, si sono uniti ai fiati, e che poi - dopo, forse - verranno chiamati a rispondere delle loro azioni. Una lista, solo questo chiedo, per gli spiritosi. Perché un giorno abbiamo qualcosa di cui non ridere più.

Luca Bizzarri. Dimmi tu.

parole: 310

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