Infondo, la sinistra

È scattato qualcosa di ancestrale, in Pierfrancesco Majorino. Qualcosa che neanche lui, probabilmente, ha saputo spiegarsi. Un riflesso. L’ombra di un istinto antico. Seppellita sotto decenni di PdSI, DS, Ulivo, girotondi, arcobaleni, d’improvviso lo ha colto: la sinistra. Come un fulmine a ciel sereno, come un lungo sorso d’acqua dopo aver attraversato il deserto, si è impossessata di Majorino, a tradimento, la sinistra.

C’è voluto quel figlio di buona donna di La Russa (prendiamone uno nel mazzo), le sue scemenze, le sue provocazioni, ma alla fine ce l’ha fatta, ha districato quella matassa di democristianità e ha estrapolato ciò che si pensava ormai irrimediabilmente consegnato alla storia.

Lo vedi che, infondo infondo, dietro a questi boy scout con le Sebago, si nasconde un muscolo involontario, un ormone di passione, una scintilla di imprevedibilità. Qualcosa di nascosto che poi, dai e ridai, ti fa mettere da parte trent’anni di progressismo e risveglia la Baader Meinhof che è in te.

La voglia di menare un fascista. C’è qualcosa di più sano? Lo vedi che poi, sotto sotto, anche Pierfrancesco Majorino è di sinistra? O forse soltanto umano. Però che meraviglia.

parole: 188

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