In colpa

Da ormai quasi un anno, mio figlio va all’asilo. Da quasi un anno entra, inizia a piangere, e smette soltanto una volta che me ne sono andato. Per mesi l’ho presa male, anche se gli educatori mi tranquillizzavano. Perché dovrebbe fingere di star male? Per farmi stare in pensiero? Forse, in un certo senso, sì. E così ogni mattino: entriamo, piange, io esco, lui smette.

Oggi sono andato a prenderlo e per la prima volta gliel’ho chiesto. “Dì un po’. Ma al mattino c’è davvero bisogno di far sentire in colpa babbo?” Mi guarda. “Al mattino piangi  in asilo. Perché?” Ci pensa. Non sono sicuro che abbia capito la domanda. Montiamo in bici e ci avviamo verso casa.

Al semaforo mi giro a guardarlo. “In colpa babbo,” mi dice infine. Evidentemente ha capito benissimo. Lo stronzetto.

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Tre battute, dette (davvero) bene

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