Il volo del Mondo

È nato per fare una cosa e una cosa soltanto: la più difficile che ci sia. Un trionfo della coordinazione, dove ogni muscolo del corpo concorre a un volo intricatissimo, una roba da pazzi. Non si può neanche cominciare a mettere in fila tutte le micro azioni che, dalla punta dei piedi a quella dei capelli, tra allunghi e torsioni, spinte e lanci, l’astista deve infilare nell’arco di un paio di secondi. Per Mondo, invece, esibirsi davanti a ottantamila persone, sul palco al quale ogni atleta ambisce, per lui cimentarsi in questo prodigio della biomeccanica sembra un proforma, una formalità cui assolvere con disinteresse e un’apparente scarsa concentrazione. Risulta quasi fastidioso, mentre scambia battute con i suoi avversari - in chiara adorazione - fino a un momento prima di imbracciare l’asta, che nient’altro appare se non un naturale prolungamento delle sue braccia, come un supereroe partorito dalla Marvel.

Come soltanto i più grandi riesco a fare, anche Duplantis riesce nel prodigio di far sembrare semplice ciò che semplice non è per niente, portandosi a casa quella che appare come la più scontata delle medaglie d’oro, per un Paese che lo ama e che insieme a lui, in quell’intorcinìo magico - per qualche strabiliante attimo - vola.

parole: 206

Indietro
Indietro

Speculazioni su un tuffo (quasi) perfetto

Avanti
Avanti

Un mondo offeso