Fine pena: Leo

Nessuno - per lo meno che io conosca - annovererebbe all’impronta Leonardo DiCaprio tra i più grandi attori del nostro tempo. Daniel Day-Lewis, magari. Al Pacino, sicuramente. Ma non DiCaprio.

Ed è inspiegabile. Perché la filmografia di DiCaprio può davvero contare su delle prove attoriali d’eccezione - che qui non occorre elencare. C’è qualcosa, in Leonardo DiCaprio, che proprio non ingrana con il pubblico. Si direbbe che non ci sia nulla che lui possa realmente fare per impressionarci davvero. Non è mai abbastanza. Un Oscar tardivo e stentato non hanno mitigato quel senso di ingiustizia e di incompiutezza che la sua carriera acquista ai nostri occhi.

DiCaprio è un talento senza tempo che però rimarrà sempre un bel faccino e poco altro. Il suo nome è legato a doppia mandata a quel retaggio di fine anni ‘90, tanto da suonare moscio in bocca, con un misto di imbarazzo e di compassione adolescenziale.

Quando, occorrerebbe chiedersi, DiCaprio avrà scontato la sua pena? Quando gli concederemo di compiere il passo che lo traghetterà dallo status di divo a quello di maestro? Azzardo un’ipotesi: non sarà un film a farlo. Ma un libro? un gesto, una lunga storia d’amore. Non sarà la sua arte a scagionarlo. Infondo, se non ci è riuscita fino ad adesso.

parole: 212

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