Eroina
Ora riesco soltanto a parlare del mio corpo, perché è il corpo a gridare più forte dei pensieri e del cuore. Per lo meno, ancora per un po’.
Gli occhi bruciano dal sudore e la polvere. La cervicale è indolenzita, insieme ai dorsali, per il peso dello zaino. Gli addominali sono tesi e duri. I glutei gridano pietà, mentre l’interno coscia è percorso da spesse piaghe dovute allo sfregamento. Le gambe sono ancora percorse da piccoli crampi come brevi scosse elettriche. La caviglia destra è un concentrato di micro fratture dolorosissime. Probabilmente perderò l’unghia dell’alluce sinistro.
È stata la cosa più stupida, inutile, dolorosa, frustrante che abbia mai fatto.
E l’unica cosa che riesco a pensare da qualche ora è: quando si corre la prossima? La dipendenza da eroina io me la immagino così. Soltanto più economica e, soprattutto, legale.
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