Con il loro nome

Giusto questa mattina ascoltavo la rassegna Morning, introdotta da Francesco Costa elencando le caratteristiche proprie di uno stato fascista, facendo riferimento alla Russia di Putin. Tra i vari punti il vicedirettore del Post ricordava come ieri, a Mosca, siano state fermate e schedate tutte le persone che abbiano deposto un fiore in memoria di Navalny. Ha poi evidenziato Costa, come siano eventi come questi a poter e dover venire definiti “fascisti”, un termine che con troppa leggerezza viene rivolto, tra gli altri, anche al governo Meloni. Costa - che stimo e ammiro - rientra spesso e volentieri tra quelli che criticano chi addita l’attuale governo di fascismo, adducendo spiegazioni di giornalistica fattualità e di buonsenso progressista.

Poi però, soltanto un paio d’ore più tardi, scopro che sempre ieri a Milano - non sulla Piazza Rossa, ma in Corso Como - sono state fermate tutte le persone che hanno deposto un fiore in memoria di Navalny alla base della targa commemorativa di Anna Politkovskaja. Tutte. Il ministro Piantedosi, interrogato in merito, ha replicato che l’identificazione di un cittadino non compromette in alcun modo la sua libertà. No, infatti. Si chiama intimidazione, non lede alcuna libertà, ma pone un certo gesto o atteggiamento in una luce di attenzione, indica che un certo gesto o atteggiamento deviano dalla norma e che sono stati debitamente notati. Nessuno mi impedisce di dire “viva l’Italia antifascista”, ci mancherebbe - però intanto vengo avvicinato dalla Digos, mi vengono chiesti i documenti, mi viene chiesto conto del mio gesto.

A casa mia, che sono italiano e non russo, questo si definisce un comportamento fascista.

Non possiamo attendere le deportazioni per poter utilizzare il termine “fascista”. Questi episodi sono indizi di un atteggiamento autoritario che mira a intimorire il dissenso verso il governo.

Tra l'altro fascisti si sono definiti quasi tutti gli stessi componenti di questo governo, chi prima chi dopo.

Insomma, mi trovo quasi sempre d’accordo con Costa, ma questa cosa che non si possa tacciare un fascista di fascismo la trovo bizzarra. Qui in Germania sono scese in piazza milioni di persone non contro un governo fascista, ma al rischio che dei fascisti potessero venire eletti. Anche i tedeschi sono esagerati?

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