Brucia tutto

Non c’è nostalgia più marcata, di quella che provo per la persona che non sono mai stato. Spesso mi trovo a raccontarmi di essere stato un individuo che, nei fatti, non è mai esistito. Che ha saputo essere posato, ma assertivo al bisogno; gentile, ma appassionato. Un amico leale. Un figlio modello. Un compagno irreprensibile. Nessuno è davvero così. Eppure in una narrazione esclusivamente intima, è lo standard che ho fissato per questi miei finti ricordi. Che, seppure finti, generano una nostalgia vera. 

Poi c’è la realtà, che sa essere uno specchio impietoso, certi giorni. Ed è il riflesso di mille fragilità, mille e mille errori, sbagli, fallimenti. Allora è come se quella nostalgia bruciasse tutto, avvampasse con una grossa fiammata e poi, in un attimo, lasciasse soltanto cenere. Un cumuletto di detriti su cui costruire nuove menzogne. 

Certi sporadici giorni, brucia tutto. Ma è sulle macerie che, ogni volta, vedo l’opportunità di ricostruire una persona un poco meno distante da quella là, quella perfetta, che non sono mai stato. Né mai sarò. Per fortuna. 

Mi sono spiegato malissimo. Provo nostalgia anche per un me che sappia scrivere molto, ma molto meglio di così. 

parole: 194

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Tre battute, dette (davvero) bene