Banane e lampone

Se c’è un episodio della cancel culture che mi infastidisce particolarmente è quello legato alla statua di Indro Montanelli nei giardini di Porta Venezia. Ancora oggi mi tocca leggere petizioni per la sua rimozione, in virtù del suo matrimonio con Destà, una bambina di dodici anni comprata durante la campagna di Etiopia negli anni ’30. Al di là dell’ovvio ribrezzo che la vicenda in sé mi provoca (oggi, nell’anno del signore 2024), trovo la controversia esemplare della cecità culturale di certi movimenti, ai quali torna eccezionalmente comodo rifarsela con figure trapassate, accusandole dei costumi del loro tempo. 

Una rabbia che invece non vedo rivolta con la stessa veemenza verso il contemporaneo, mi pare, con grande ipocrisia. Un esempio fra tutti? Banane e lampone. Una delle canzoni più orecchiabili e allo stesso tempo idiote della storia della canzone italiana. Onde fugare immediatamente qualsiasi dubbio, ecco il testo integrale:

L'orologio batte l'una tu sei fuori chissà dove
giro nudo per la casa
dimmi tu se questa è vita
tu che esci con le amiche? Dici?
io che resto qui a pensare? Ora?
se è poi vero per davvero
o ti vedi con qualcuno

guardo un po' televisione
c'è del pollo dentro al frigo

mangio e provo a immaginare
le tue mosse e le parole
è che sono un po' geloso? Scemo?
ma ti amo per davvero? Vero?
si va be' l'autonomia ma ricorda che sei mia

Banane lampone chi c'era con te?
chi c'era stasera?
Io sono il tuo amore, sei solo per me

Apro un libro di avventure
è una nuova distrazione
poi vorrei telefonare,
mi dovrei un po' sfogare
è che sono assai nervoso? Nervoso?
son le due e tu sei lontana? Lontana?
quasi quasi cado in piedi
vado a casa di Marì

Ho sentito l’ascensore

gira chiave nel portone
faccio finta di dormire
e tu invece vuoi parlare

sono stata a chiacchierare? Ore?
ogni tanto sai ci vuole? Ci vuole?
hanno tutte dei problemi
per fortuna io ho te amore!

Banane lampone chi c'era con te?
chi c'era stasera?
Io sono il tuo amore, sei solo per me
Banane lampone chi c'era con te
io sono il tuo amore sei solo per me.

“Sì va bè l’autonomia, ma ricorda che sei mia.” Velo pietoso. 

Eppure Gianni Morandi oggi viene osannato come il re indiscusso dei social, boomer adorato da tutte le età, emblema dell’Italia (ottimista, generalista, dabbene) attraverso le generazioni, da nord a sud. La canzone però, lo ricordo, non è degli anni Cinquanta, ma del ’92 ed è, a mio modestissimo parere, la massima espressione dell'italianità peggiore, del male culturale del nostro paese, retrivo, testosteronico e machista. 

Poi per me la soluzione infondo è semplice, non è nè “cancellare" Morandi, nè imbrattare la sua statua a Polignano, per l’amor di dio, ma limitarmi a non fare ascoltare “Banane e lampone" a mio figlio. Ma quanto sarebbe difficile oggi in Italia dare il via a un dibattito sull’inappropriatezza di certe canzoni (si fa in fretta,  dopo ogni femminicidio, a puntare il dito sulla trap), rispetto a gettare vernice su una statua e dare del “razzista stupratore” a un gigante del giornalismo italiano, mancato nel 2001. 

Io un dibattito serio su questo tema, in Italia, lo vedo ancora molto molto molto lontano. Intanto: giù le mani da Montanelli, bestie!

parole: 332

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