niente da perdere

credo di averlo letto già i primi di marzo su una colonna d’opinione del nyt: la condizione che renderà putin più pericoloso sarà quando non avrà più nulla da perdere. e a distanza di oltre due mesi, effettivamente possiamo confermarlo. lo sostiene anche kori schake, direttrice del foreign and defense policy studies presso l’american enterprise institute, in un dibattito in compagnia dell’ufficiale del pentagono mieke eoyang e susan glasser del new yorker, in cui ha sostenuto che: “russia appears to be losing this war, it has lost at a strategic level already, if i were vladimir putin, it would be less humiliating to lose a war to the united states or nato than it would be humiliating to lose a war to ukraine.” sarebbe meno umiliante perdere una guerra contro la nato che perderla contro l’ucraina.

di cosa è capace un uomo di orgoglio quando non ha più nulla da perdere? di tutto, probabilmente. motivo per il quale le minacce da mosca si vanno intensificando di giorno in giorno . eppure può essere questa una buona ragione per dare al bullo ciò che il bullo vuole? come sostengono il coglione orsini e il professor barbero: anche hitler non aveva alcuna intenzione di dare inizio alla seconda guerra mondiale; certo, voleva solamente invadere nazioni sovrane astanti, indisturbato e ignorato dalla società delle nazioni. e dunque la soluzione sarebbe dare al violento ciò che il violento desidera per evitar grane. e se così fosse, di grazia, quale diventerebbe allora il limite del tiranno? quando si fermerebbe, allora? 

fautori della posizione della pace codarda, sono tutti i sinistrorsi ai quali abbiamo affidato la nostra voce in tempo berlusconiano e che stasera erano presenti al teatro ghione per la kermesse di santoro - i loro nomi, per ricordarmi di chi non voglio più sapere nulla in futuro: sabina guzzanti, elio germano, cecilia strada, fiorella mannaia, moni ovadia e ascanio celestini, tra gli altri. questa platea di finta sinistra di calabrache dalla barbetta a pizzo, pronta a barattare la libertà di un popolo sovrano per una pace di cartapesta. questa finta sinistra da salotto, traditrice dei valori fondanti di cui si dice figlia e che invece si dimostra bastarda e figlia illegittima di chi ha dato la vita per la nostra sovranità durante la liberazione. 

che putin sia più pericoloso ora che non ha nulla da perdere, non significa che dobbiamo accomodarne i capricci. altrimenti tutto è perduto. se questa è davvero la sinistra italiana oggi, sarebbe la prima volta in vita mia che potrei dire di non farne parte e di non sentirmene rappresentato. 

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