marketing culturale

è un po’ un cerchio che si chiude, anche con una certa ironia perfino, questo nuovo corso che da oggi tengo in naba. si chiama “marketing culturale” ed è esattamente ciò che suggerisce il nome: la tecnica di vendita e di promozione di un prodotto culturale. che suona un po’ come se, su due piedi, tra il lusco e il brusco, mi avessero chiesto di inventare un nome per il mio percorso professionale. sei anni trascorsi appresso a cinema, libri e teatro, gli altri sei a ricercare creatività e strategia per i marchi; come si chiama una cosa così? “marketing culturale”, direi. ed è proprio quello che insegnerò. perché sì, c’è una differenza sostanziale tra la vendita di un paio di scarpe e la promozione di un festival di letteratura, principalmente perché il pubblico del festival di letteratura è il proprio peggior nemico. e questo, amici miei, deve cambiare; grazie e specialmente - naba questo lo ha capito bene - all’arruolamento di nuove sensibilità sin dal periodo di studi. sarà una bella sfida. bella e indispensabile.

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