l’eroica morte di roman akimov
a diciotto anni ero un ragazzo felice: mi permettevo il lusso di studiare poco, di fare lunghi giri in bici con gli amici dopo scuola, di dedicare molto tempo e pensieri alle ragazze, di giocare a tennis e di leggere molti romanzi. augurerei a qualunque diciottenne del mondo di avere i problemi che avevo io a quell’età e di godere degli stessi affetti e di gioire delle medesime passioni. e sì, sarò di quelli cui veniva detto “finisci quello che hai nel piatto, che tanti non hanno questa fortuna”, ma l’assioma infondo era corretto e oggi, ancora una volta, ne sono stato ricordato.
il 17 marzo in ucraina è caduto roman akimov, diciotto anni, originario del distretto di krasnoyarsk, dove era stato arruolato in dicembre. sono andato a vedere dove si trova il distretto di krasnoyarsk: si trova qui. wikipedia dice che la temperatura media a gennaio è di −20 °C, a luglio di 18 °C. quella media. lo ripeto per la serie “i-russi-non-sono-quelli-della-versilia”. insomma roman, diciotto anni, viene preso e sbattuto a combattere in ucraina, secondo la versione di tanti altri, senza previo avvertimento e con la promessa che il suo ingresso nel paese sarà salutato dalla folla festante, grata di venire liberata dal giogo del governo nazista. poco dopo il suo arrivo viene ammazzato - la guerra è così: si ammazza e si viene ammazzati - ed è soltanto il 10 aprile che i suoi genitori, evgenia and ivan, vengono notificati della morte del ragazzo, una morte “eroica, mentre il soldato eseguiva il proprio dovere nel contesto dell’operazione speciale per la liberazione del donbas”, come descritta dall’amministrazione locale. mentre ai genitori veniva consegnato l’ordine del coraggio - le medaglie fan sempre piacere a chi perde un figlio - pochi dettagli venivano loro rivelati circa l’eroica morte, dovendo tuttavia tradire per circostanze fattuali che il suo riconoscimento è stato solamente possibile tramite gli esami del dna.
roman è ufficialmente il più giovane soldato russo ad essere caduto in ucraina dal 24 febbraio. i genitori evgenia and ivan immagino ne converranno: c’è poco di eroico in questo primato, checché ne dica putin o l’amministrazione di krasnoyarsk.
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