le superatissime classi sui treni (pt.3)

l’europa si unisce anche e soprattutto tramite una rete ferroviaria unica (progetto lungi dall’essere realizzato) e che sia accessibile per tutti. oltre alla questione ambientale (se questi treni vecchiotti mettessero nelle condizioni i passeggeri di poter lavorare, con una rete internet veloce e qualche comfort in più, l’aereo risulterebbe immediatamente obsoleto, comportando tempi più compressi, ma anche più frammentati e discontinui), l’aspetto economico sarebbe cruciale alla democratizzazione di un mezzo che popolare lo è per natura.

questo biglietto io l’ho comprato a un prezzo stracciato con una convenzione europea, ed è chiaramente una cosa bellissima, un passo importante verso questa connessione continentale. eppure non è assurdo che in questa europa senza frontiere e iperconnessa, i treni debbano ancora essere divisi in classi? la convenzione della quale mi sono avvalso io offriva un prezzo sì stracciato, ma anche di classe inferiore. dunque chi ha pagato meno come me ha passato la notte seduto, chi ha pagato di più l’ha trascorsa sdraiato. ma un treno notturno non dovrebbe garantire di stendersi a chiunque, aldilà del reddito? un letto non si dovrebbe negare a nessuno, in particolare agli anziani come il mio compagno di viaggio sporcaccione, le cui barzellette saranno anche pietose, ma le cui ossa meno delle mie possono tollerare un viaggio tanto lungo senza la possibilità di allungare le gambe.

bene i biglietti a prezzi popolari, amici dei verdi europei, ma la prossima battaglia dovrebbe essere l’abbattimento delle classi sui treni, quantomeno quelli notturni.

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le stazioni al nord (pt.2)