il panettone nel deserto

a furia di anticipare la presenza nei punti vendita dei prodotti dedicati al natale, abbiamo raggiunto il paradosso di esporre panettoni e calendari dell’avvento mentre fuori ci sono la bellezza di ventiquattro gradi. un’incongruenza che rappresenta tutta l’ottusità del mondo che viviamo, cieco e sordo difronte alla crisi climatica e al nuovo calendario che ci impone buon senso e di rivedere le nostre priorità di acquisto. non solo, sfido chiunque, in questo lunedì 31 ottobre, a dare la precedenza all’acquisto di un panettone, con le bollette che in questi mesi giungono nelle nostre caselle di posta. a meno che non rientriamo in quella fortunatissima fascia di elettori di fratelli d’italia che si può permettere pagamenti da diecimila euro in contanti, direi che i prodotti natalizi quest’anno potranno attendere. quanto è profondamente pornografica e grottesca questa danza dei consumi nel momento storico attuale, quanto sono inappropriati sotto ogni punto di vista i feticismi del nostro comportamento d’acquisto, avulsi da ogni logica, ma soprattutto da ogni contesto sociale e ambientale.

infondo basta farsi un giro sui social per scoprire quanto entusiasmo ci sia per questi inaspettati giorni di caldo; che, per carità, fa piacere a tutti trascorrere il ponte dei morti in spiaggia, ma ecco, forse non ne farei tutta sta festa. no?

parole: 211

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