il cuore d’europa

dev’essere il terrore, il nesso tra i due eventi che più hanno scosso il cuore dell’europa dal dopoguerra.

riguardando il video prodotto dal ministero dell’informazione di kyiv, in cui si vede un iper realistico attacco bellico su parigi, mi sono domandato perché i comunicatori ucraini avessero scelto proprio la capitale francese per stimolare la fantasia europea a immaginare una capitale occidentale sotto assedio. e più mi sforzavo di indovinare perché non londra, madrid, berlino (un obiettivo ben più plausibile e fisicamente prossimo) o roma, mi sono ricordato di quella terribile notte del novembre del 2015, quando con un’operazione simultanea, parigi è stata presa a colpi di kalashnikov, in una lunga scia di sangue che ha collegato lo stade de france al bataclan. l’indomani i quotidiani di tutto il mondo parlavano di “attacco al cuore dell’europa”. e non era stato, per svariate ragioni, lo stesso con l’attentato di madrid nel 2004, né con quello di manchester nel 2017.

come biasimare dunque i creativi del ministero ucraino? dev’essere per forza parigi il cuore d’europa, se non altro per quel luogo comune che vuole la ville lumière come meta preferita dagli innamorati. 

dunque, per curiosità, faccio la mia brava ricerca su google. “centro geografico d’europa”. 

e scopro che questo si trova nientepopodimeno che in ucraina; precisamente nel villaggio di dilove, vicino al confine con la romania. che poi dipenderebbe dai parametri di calcolo, qualcun altro vorrebbe il centro del continente in lituania, qualcun altro ancora in polonia. 

ma è bello invece pensarlo proprio lì, proprio oggi, non è vero? 

che il “cuore d’europa” sia proprio nel paese che più di ogni altro, negli ultimi anni, ha lottato per entrare nell’unione. il paese di euromaidan e dei caduti per mano dei berkut, al grido di “o europa o morte”. 

per chi volesse ripercorrere questo sottile filo rosso che collega i sanguinosi eventi che hanno afflitto i due - ciascuna a proprio modo - cuori d’europa, consiglio di guardare il bellissimo winter on fire e november 13, entrambi reperibili su netflix. serve stomaco, moltissimo, ma si tratta di due prodotti che trattano, incredibilmente, lo stesso genere di dolore, lo stesso stupore disgustato. 

oltre a spiegare perché kyiv sarà la tomba dei russi; se non subito, sul lungo periodo. e perché saranno l’umanità e la generosità a salvarci, ancora una volta, dai mali del mondo.

parole: 389

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