ho cercato l’elefantino

mi ha addolorato la notizia di oggi sul malore che ha colpito giuliano ferrara, che è approdato in terapia intensiva in gravi(“ssime”) condizioni. sebbene politicamente rappresenti buona parte di ciò che mi repelle, nonostante abbia avuto un ruolo non marginale nell’ascesa al potere di berlusconi, malgrado abbia avuto un impatto sulla cultura del dibattito pubblico tutto sommato negativa nell’arco degli ultimi tre decenni, ha una cosa giuliano ferrara che nessuno può negargli: scrive in un italiano divino.

e dunque come si potesse avere a noia pasolini, per quanto si potessero odiare le posizioni politiche di oriana fallaci, e allo stesso modo in cui montanelli è stato obiettivo dell’astio da parte di un intero arco costituzionale per oltre quarant’anni (giusto per citarne tre), l’onore delle armi va anche a giuliano ferrara, che nonostante la siderale distanza di vedute mi ha convinto, con la grazia della sua penna, ad abbonarmi per diversi anni al suo foglio, sempre ala ricerca dell’elefantino - criptica firma - a conclusione di ogni articolo.

che poi anche il solo suo account twitter rappresenta forse l’unico a condensare in quei caratteri ristretti, tutta la ricchezza della lingua di dante e un’ironia mordace e mai banale (a partire dal nome dell’account @ferrarailgrasso, autoironico e felice). soltanto per questo, se non per atro, spero di tornare a leggerti molto presto direttore.

parole: 221

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