bene di prima necessità

finalmente una campagna di comunicazione ben concepita in italia, di mezzo a una moria di idee che ha sprofondato il nostro settore in un nulla cosmico perenne. si tratta di “hungry for culture”, ideata da ddb per bennett, in cui classici della letteratura sono stati inseriti di mezzo al cibo in esposizione: moby dicknel reparto pescato, la fattoria degli animali tra le carni, eva luna (per qualche ragione) insieme alla verdura. tutti i titoli erano regolarmente in vendita e hanno incuriosito il pubblico che li ha aggiunti al carrello. la lettura quindi come un bene di prima necessità, in un paese in cui il 60% degli abitanti non legge nemmeno un libro l’anno. strategicamente non fa una grinza; unico appunto mio (ma proprio per spirito di critica): già che nessuno in questo benedetto paese legge mai, non comincerei proprio da moby dick, personalmente tra i libri più ostici - meraviglioso, eh - complessi e a tratti noiosi che abbia mai letto. magari per il reparto pescato andava bene anche un godibilissimo il vecchio e il mare? e poi davvero non capisco la allende tra gli ortaggi, perché non uno sbucciando la cipolla di grass allora? io dunque, anche se non richiesto, mi spingo oltre: la fabbrica del cioccolato tra i dolci, la guerra dei bottoni in merceria, e poi non diventerà difficile collocare il pane perduto, cambiare l’acqua ai fiori, la vegetariana, eccetera. ma ripeto, questi sono dettagli: già questa creatività rappresenta una piccola boccata d’ossigeno di mezzo alle sciocchezze cui tocca assistere ogni giorno. non ho mai fatto la spesa al bennett: una se la sono sicuramente guadagnati. poi vedremo.

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