l’indifferenza

nell’epoca dei social, la caduta di icaro non sarebbe potuta passare inosservata. un viandante avrebbe certamente estratto il suo smartphone per filmare l’annegante, esponendolo alla mercé del pubblico globale. milioni di card tributo, stories, branded content, foto scattate anni prima con qualche fan, finti amici, nuovi nemici. non sarebbe passata inosservata, la morte di icaro.

nel quadro di bruegel il vecchio, “caduta di icaro”, il figlio di dedalo invece annega nell’indifferenza del contesto messinese. continua ad arare il contadino (recita un noto detto popolare belga: "nessun aratro si ferma perché muore un uomo"), continua a pascolare il pastore, a pescare il pescatore. l’opera - rinvenuta a un mercatino dell’antiquariato londinese soltanto nel ‘900 - si crede sia stata realizzata intorno al 1558, un periodo storico in cui l’europa, sù per giù, era così. i problemi della gente comune, evidentemente, erano altri e i miti annegavano nell’indifferenza. “a splash quite unnoticed” nella lettura di william carlos williams, in cui “the dogs go on with their doggy life and the torturer's horse scratches its innocent behind on a tree”, secondo W. H. Auden.

che meraviglia un tempo che non necessita di idolatrare altri che il proprio lavoro e il proprio dio. che meraviglia l’indifferenza per il mito e la tragedia, in cui la tragedia è vita e la vita è tragedia, ma solo quando è individuale, soltanto quando è la propria.

icaro, oggi, sarebbe annegato comunque, ma sotto lo sguardo opaco di un passante, avido di condividere con milioni di sconosciuti la storicità di un momento che, fino a poco tempo prima, sarebbe passato inosservato - senza conseguenze alcune. in definitiva, bruegel per il nostro tempo è rivoluzionario quanto un vaccino entro la fine dell’anno, quanto la basaglia in questo 2020 da pazzi.

ps. oggi sono 5 anni dalla strage del bataclan. a proposito di indifferenza, se c’è uno che se ne infischia per davvero, quello è il tempo.

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