una giornata particolare

come l’avrebbe chiamata ettore scola.

non ho mai tenuto continuativamente un diario e non saprei nemmeno perché chiunque dovrebbe mai imbarcarsi in un simile impegno.
la data no, quella non è scelta a caso: non comincio a tenere un diario in un giorno x. oggi è una giornata particolare; più particolare forse di quanto ogni giornata dovrebbe venire reputata particolare per evitare di farla scivolare nell’oblio di tutte le altre 309 giornate che l’hanno preceduta durante questo sciagurato anno.

mentre scrivo si sta esaurendo il conteggio degli ultimi tre stati incerti ancora da spogliare in america (nevada, mi pare, arizona e pennsylvania) e che vedono biden in netto vantaggio su trump;

da domani lombardia e piemonte verranno chiuse per la seconda volta. la mia compagna ed io ci siamo isolati per oltre 14 giorni in modo da poter effettuare oggi una fuga disperata in toscana e scampare alla morsa della zona rossa senza il rischio di contagiare i miei. che dio ce la mandi buona.

no, non è una giornata qualsiasi. o almeno così mi piace credere. oggi provo un po’ di sconforto, di stanchezza dentro, nel sangue, e avrei voglia di stare a letto un anno, a leggere, a dormire.

stanco così.

forse è l’ennesima giornata qualsiasi e avevo soltanto bisogno di renderla più particolare di ieri, più particolare di domani.

quante parole sono? 230.

ecco, ho già sforato.

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