Legacy
Si chiude un’epoca, e ci mancherà. Ci mancherà come manca sempre il passato, come eravamo noi quando eravamo giovani. Aldo Cazzullo già si è sentito in dovere di titolare “Perché non ci sarà mai più un altro come lui”. Un titolo idiota e falso. Intende: non ci sarà mai più un altro periodo bello come quello che ho vissuto io. La spocchia di certi vecchi che hanno visto tutto loro. E invece tiè: va che tennis che si gioca. Ci sono già i campioni che lo eguaglieranno. È tutta qui la grandezza di giocatori come Nadal: legacy, come dicono gli inglesi - il loro lascito. Avere ispirato giocatori che infrangeranno i loro record. Il resto sono belle patacche d’oro e di argento.
Ci mancherà ricordarci giovani, seguire le finali del Roland Garros dagli stabilimenti, tifare Federer o Nadal: classe o potenza.
Di Nadal, paradossalmente, mi porterò nel cuore un momento che non è di gioco (anche perché il suo tennis l’ho sempre trovato inguardabile, per non parlare dei suoi estenuanti tic). Si tratta della Laver Cup 2022, l’ultima partita di Federer, e di quel meraviglioso momento in cui i due, entrambi piangendo, si stringono la mano come due innamorati in stazione prima della partenza. Che vi devo dire: c’è più sport in quell’attimo, che in tutte le smorzate dell’era Open.
Si chiude un’epoca. E anche se ci mancherà, il presente è luminoso. Il futuro già tangibile. Basta non nutrirsi di sola nostalgia. Per quella ci sono gli archivi.
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