Il Natale di tutti (ma proprio tutti)

Il Natale è certamente il momento dell’anno in cui emerge con maggiore chiarezza la discrepanza tra social media e social network.

Se infatti all’epoca in cui lo scopo unico di una piattaforma era quello di rimanere in contatto con una propria cerchia di individui, si potevano tollerare i resoconti dei rispettivi Natali, nell’era del media puro, invece, farsi propinare centinaia di contenuti sui parenti e i panettoni altrui diventa quantomeno indigesto.

Il Natale è tra l’altro uno di quei rari momenti in cui anche coloro che durante il resto dell’anno non pubblicano, pubblicano. Andando così a impolpare un’ipersaturazione dalla minchia che ce ne frega, perché diciamoci la verità: di quante persone vi interessa davvero vedere le foto di Natale? Ma soprattutto: i Natali si assomigliano per la gran parte tutti, perché si tratta della celebrazione standardizzata per eccellenza.

È dunque questo il momento perfetto dell’anno per rimpiangere il buon vecchio social network: analgoritmico, cronologico, su invito. Una delle invenzioni più semplici e geniali, trasformate - troppo presto - in una macchina da guerra sterminatrice. Tipo la Bibbia: l’idea di partenza non era poi malaccio. Buon Natale e tutto il resto.

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