Compagni di mondo

Son dovuto andare a controllare su Google, perché di fatto non c’è una traduzione italiana per “Streichelzoo” (“fattoria didattica”? gesummaria). Che per una volta i tedeschi sono anche riusciti a trovare una parola bellina, quindi ce la teniamo in tedesco (per questa volta), alla lettera: “zoo delle carezze”. A Berlino se ne contano una trentina, molto ben distribuiti, e sono luoghi magici dove, gli asili e le scuole durante la settimana, le famiglie nel weekend, vanno a far incontrare i bimbi con gli animali. Animali da fattoria si intende, quindi di regola capre, maiali, pecore, conigli, porcellini d’India, pony, tartarughe, pappagalli e altri ancora. Mi ricordo che avevamo trovato un posto simile al parco di Monza, come al solito non è che da noi queste cose non ci siano, semplicemente non fanno - purtroppo - parte della nostra cultura. 

Appartengo a una generazione che è stata stigmatizzata, ricordo, da una ricerca di mercato che a cavallo del millennio fece grande scalpore e che poi diede anche il titolo a un libro di Seth Godin. Ci potremmo addirittura definire “Generazione Mucca Viola”, in virtù di quella ricerca che volle che la grande maggioranza dei bambini di città credessero, appunto, che le mucche fossero tutte come sul packaging della Milka. Brividi. Infondo se i tuoi genitori non si possono permettere di portarti in campagna, hai voglia di vedere le mucche a Milano. Tant’è. Al di fuori della bolla, mentre ci raccontiamo che c’è un ritorno alle campagne (quell’amico che ha aperto un agriturismo) e blabla, le città nel mondo stanno prosciugando ciò che campagna non è, rimpinguando l’elenco delle megalopoli. Altro che caro-affitti. 

Per questo e per altri numerosi motivi (non per ultimo, una sensibilità che si può coltivare soltanto durante certe fasi di vita), gli zoo delle carezze sono luoghi indispensabili dove consolidare un rapporto, altrimenti tardivo, tra le ragazze e i ragazzi e la natura. Laddove è proprio in quell’ossimoro che soggiace la meraviglia tra guardare un animale (lo zoo) e, invece, toccarlo con mano, ascoltarne il respiro, perdersi nel suo sguardo, percepirlo come simile, come compagno di mondo. 

Poi mio figlio voleva soltanto guardare i pesci nello stagno, gli unici che non si possono accarezzare. Ma perché è mio figlio. I bambini normali volevano prendere in braccio i conigli. Altro che Milka. 

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Paul: mio, nostro