Senza ritorno

Meno di un’ora e mezza di volo separeranno Willy Brandt e Silvio Berlusconi. Sarà possibile decollare da De Gaulle o da JFK e atterrare comodamente in un aeroporto intitolato a un evasore. Certo, non tutti i grandi hub devono essere intitolati a progressisti illuminati, ma se vogliamo proprio soffermarci sulla toponomastica spiccia, i romani hanno un Leonardo Da Vinci e i pisani un Galileo Galilei,mentre i veneziani decollano da un Marco Polo. I lombardi, invece, dal Silvio Berlusconi.

Abbiamo problemi maggiori, senza dubbio, ma si tratta di piccoli tasselli, allarmanti, del declino di questo paese. Le tracce sempre più tangibili di una nazione incapace di fare i conti, anche in minima parte, con la propria coscienza.

Per fortuna sono troppo vicini per costituire una tratta aerea, altrimenti ci sarebbe stato da vergognarsi a decollare dal Caselle “Sandro Pertini” per atterrare a Malpensa. La beffa maggiore è invece rappresentata dal collegamento con Palermo. Su quello c’è soltanto da calare un velo pietoso.

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¡No pasarán!

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Fascisti sì, ma idioti (per fortuna)